Castle Flow: ‘Con le note trasmetto emozioni’ …. Abbiamo intervistato Castle Flow, artista che ha già pubblicao diversi brani con Jaywork Music Group. Qui li trovate su Spotify – https://bit.ly/40PxHKT. Jaywork Music Group, gestita da Luca Peruzzi e Luca Facchini è una realtà importante per tanti talenti italiani ed internazionali.
Com’è andata la tua estate?
È stata un’estate fantastica, mi ha aiutato moltissimo nel trovare le idee giuste per i miei due nuovi singoli in uscita! Io adoro la montagna e quello per me è un luogo perfetto per rilassarsi, resettare e ricaricare le batterie.
Castle Flow, vedi la professione del dj e del produttore musicale, oggi? E come sarà domani?
Io parlo da produttore musicale, e non c’è soddisfazione più grande quando senti un tuo pezzo suonare in un locale, e vedi che le persone lo apprezzano e lo ballano. Fare il produttore è una professione particolare, usiamo il potere delle note della nostra musica per trasmettere emozioni agli ascoltatori e soprattutto per farli divertire.
Come hai conosciuto Jaywork Music Group?
Ad aprile 2021 ho inviato a Jaywork la mia prima demo. Qui ho trovato una persona fantastica, Luca Facchini che ha creduto in me e dopo aver seguito i suoi preziosi consigli ad agosto 2021 è uscito il mio primo singolo su etichetta D:SIDE dal titolo Dark Night. In questa occasione ho avuto l’opportunità di conoscere Sammy Love, e di iniziare un percorso artistico che mi ha portato a produrre il brano Feel The Sky che nella versione dream, inserito nella compilation D:Side Dream Parade, ha regalato a tutti noi delle belle soddisfazioni.
Castle Flow, com’è il tuo sound?
Sono una persona cresciuta negli anni ’90 con la musica commerciale, techno, trance e dream. In tutte le produzioni cerco sempre di ritrovare i ritmi e le emozioni di quegli anni, ed in particolare sto crescendo sia professionalmente sia artisticamente nella musica techno e nella musica trance. Mi piace miscelare synth “acidi” con voci e melodie per ottenere canzoni che cambiano situazioni durante la stesura.
Come hai iniziato?
Per gioco. Già da molto giovane mi divertivo con i primi programmi free che giravano su windows 95 a creare musica dance che cercava di imitare i miti di quegli anni come Robert Miles, Dj Dado, Roland Brant. Mmo la musica a 360°, passo dal Metal alla musica classica, ma quando mi serve la carica giusta, ritorno nel passato e la ritrovo nella mia playlist di musica trance/dream anni 90.
Castle Flow, che novità vedi nello scenario musicale?
Sicuramente l’AI (Intelligenza Artificiale) aiuterà moltissimo a scoprire nuove sonorità, nuovi ritmi, e nuove melodie. A volte mi spaventa il salto da gigante che ha fatto la tecnologia negli ultimi 5 anni, ma è giusto così. La differenza in ogni caso la farà l’anima che ci mettiamo noi produttori per ottenere una produzione che faccia la differenza ed essere unici.
Bisogna oggi saperne fare tre mestieri diversi, ovvero il dj che mette musica, l’intrattenitore e il produttore musicale?
Quello che consiglio a chi si approccia a questo mondo è di non mollare mai, essere umili e accettare i consigli di chi magari in questo mondo ci vive da 30 anni. Non è semplice fare un pezzo che resti nella storia, soprattutto oggi dove tutte le persone sono travolte da un’infinità di generi musicali. Fare il DJ aiuta molto a far conoscere i propri pezzi nei locali e nelle serate, io le vedo come due professioni che si completano. Sono vecchia scuola e sinceramente che il DJ/ Produttore debba fare anche l’intrattenitore, la vedo un’assurdità, una volta il dj/producer metteva la musica e il vocalist con le sue performance rendevano magiche le serate nei locali.
Castle Flow, come nasce la tua musica?
Le mie tracce nascono dal momento che sto vivendo, parto da una voce, da una melodia, e da li, inizio a costruire tutto il progetto. Una volta finito non lo ascolto per qualche giorno e poi lo riprendo in mano così da avere la mente libera e vedere se il risultato che ho ottenuto è quello che volevo.
La produzione musicale sta cambiando in questo periodo o in fondo resta tutto più o meno simile a venti o trent’anni fa, in ambito dance e dintorni?
La produzione musicale è cambiata in maniera drastica con l’avvento di tecnologie più performanti e soprattutto dal costo meno proibitivo degli strumenti. Quello che non cambierà mai è l’impegno che dobbiamo mettere noi producer per creare un pezzo che emozioni gli ascoltatori. Per il futuro sono certo che ci saranno tantissime belle produzioni firmate Jaywork Music Group.
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