Per chi ha la fortuna di essere in ferie, questo è il momento dell’anno in cui staccare un po’ la spina. Il lavoro è lontano, l’ufficio è solo un ricordo, almeno per qualche giorno. Poi però si torna alla realtà e la testa sarà alle prossime ferie e, perché no, alla pensione.
Almeno una volta nella vita di tutti i lavoratori ci siamo posti qualche domanda: ma tra quanto andrò in pensione? Quanto prenderò? Quanti anni di contributi mi mancano e quanti sono quelli versati? Rispondere a queste domande, però, è più facile del previsto. Tutti i dati e tutte le informazioni sono contenuti nell’estratto conto contributivo INPS. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di un documento che tiene traccia di tutti i contributi versati da un lavoratore e dai suoi datori di lavoro e, in particolare, al suo interno possiamo trovare: dati anagrafici del lavoratore, situazione contributiva, posizione assicurativa, diritto alle prestazioni e debiti previdenziali.
Accedere a queste informazioni e leggere il proprio estratto conto contributivo è incredibilmente semplice. Bisogna innanzitutto registrarsi al sito dell’INPS (si può accedere comodamente con le credenziali SPID). Dopodiché si va alla sezione “Servizi per il cittadino”, presente in homepage, e poi si clicca su “Servizi Online”. Nella tendina che si apre basterà scegliere la voce “Estratto conto contributivo” e il gioco sarà fatto.
La lettura di questo documento è particolarmente importante per rintracciare eventuali errori od omissioni. I periodi mancanti nell’estratto conto contributivo dell’INPS possono derivare da diverse cause e, in caso, non bisogna allarmarsi. Tra gli errori più comuni ci sono i dati errati sui periodi di lavoro o sulle aliquote contributive oppure ritardi nel versamento dei contributi da parte dell’azienda. Cosa fare in questi casi? È possibile richiedere una rettifica dei dati all’INPS tramite appositi moduli oppure basta semplicemente aspettare. L’estratto conto potrebbe infatti non essere aggiornato con i dati più recenti e, in tal caso, occorre attendere qualche settimana. Infine, periodi come il servizio militare o il lavoro autonomo non appaiono nell’estratto conto poiché non soggetti a contribuzione previdenziale.
Monitorare questi dati è particolarmente importante, soprattutto alla luce del recente aggiornamento dell’Inps per quanto riguarda la simulazione delle pensioni. Lo si legge in questo articolo: i trentenni di oggi rischiano di andare in pensione a 70 anni. Secondo l’aggiornamento INPS, chi ha iniziato a lavorare di recente andrà in pensione a 66 anni e 8 mesi se avrà versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a 1.603,23 euro mensili. In caso contrario, dovrà aspettare fino a 74 anni. Un uomo nato nel 1994, che ha iniziato a lavorare nel 2022, andrà in pensione a dicembre 2063 a 69 anni e 10 mesi.
Numeri che spaventano. Numeri che bisogna saper controllare e monitorare. Utilizzando gli strumenti della rete, come l’estratto conto contributivo.