In uno scenario televisivo purtroppo contraddistinto dalla ripetitività e dalla scarsità di idee, “Linea Azzurri” ha rappresentato la più efficace e desiderata boccata d’ossigeno. LiveMag ha incontrato l’ideatore del format, Angelo Maietta, in vista degli imminenti casting che si terranno nei prossimi giorni e durante i quali saranno scelte le conduttrici della seconda stagione.
Angelo, i casting di Linea Azzurri si avvicinano: ci regala qualche anticipazione?
Sarà prima di tutto una grande festa. La celebrazione della allegria e della voglia di partecipare ad un progetto nuovo e frizzante. Le candidate convocate sono tutte molto entusiaste e non si sono limitate a dirci un “ si vengo” ma hanno speso parole davvero belle per questa opportunità. E voglio ringraziarle ancora una volta tutte.
Quali consigli darebbe alle aspiranti conduttrici?
Il consiglio e’ sempre lo stesso. Non sentitevi sotto esame. Siate voi stesse, esprimente le vostre voglie di essere e di diventare ma soprattutto sorridete e divertitevi e fateci divertire.
Le Olimpiadi in corso, in qualche modo, influenzeranno i contenuti delle prossime puntate di Linea Azzurri?
Mi auguro di sì. Per noi sarebbe un onore poter avere i medagliati delle Olimpiadi perché tutti sono stati fantastici ed hanno storie di vita bellissime che abbiamo già studiato. Saranno corteggiati da tanti, speriamo che ci dedichino una mezz’ora del loro tempo e della loro gloria che meritano di godersi. Approfitto di questa intervista per dire loro grazie perché ci rendono fieri di essere Italiani.
Da tifoso, quali atleti vi piacerebbe poter coinvolgere?
In verità se dipendesse da me vorrei averli tutti e non è detto che non riusciamo in due tre edizioni successive ad averli fino alle prossime olimpiadi.
Nella sua fitta agenda d’impegni c’è spazio anche per le vacanze?
Sarò in vacanza (si fa per dire perché il telefono sarà sempre acceso) una settimana che desidero dedicare alla mia bambina, Ludovica: lei è la medaglia d’oro che ho vinto nelle olimpiadi della vita grazie al Signore che me l’ha regalata insieme ad una madre unica che riesce a farla crescere come una piccola principessa senza farle sentire la mancanza del papà che purtroppo è sempre in giro per l’Italia per lavoro. Sono stato fortunato ed è giusto dirlo pubblicamente.