L’ultima in ordine di tempo è stata la Rai. Tutte le reti e le piattaforme hanno presentato l’offerta televisiva per l’autunno 2024. Tra novità, riconferme e messe all’angolo sorprendono la riconferma di Alfonso Signorini al timone del Grande Fratello dopo gli ascolti colabrodo dell’ultima edizione (i peggiori della storia del reality show di Canale 5), così come la mancata ricollocazione di Barbara D’Urso (anche se si mormora una sua partecipazione a Ballando con le Stelle). E poi grande entusiasmo per Stefano De Martino, che prima o poi arriverà a scontrarsi con la sua madrina artistica Maria De Filippi (blindata da Canale 5 con tutti i suoi programmi) e per il ritorno di Massimo Giletti in Rai da un esilio durato anni. Senza dimenticare Elisabetta Gregoraci con il suo nuovo rotocalco, Questioni di stile, su Rai 2. Ne parliamo con Alessandro Cucinotta, showman di lunga data ed esperto di Tv.
Quest’anno si parla più delle clamorose assenze, come Fedez fuori da “Lol”, Ilary Blasi senza programmi, Vladimir Luxuria orfana de “L’Isola dei Famosi” e Serena Bortone per sua scelta a casa. Come mai secondo lei?
Provando a dare una lettura personale credo che sia una sorta di cambio della guardia per catturare nuovamente l’attenzione dello spettatore. O per dare ascolto a una fetta di pubblico che quel conduttore non lo gradisce più, poiché magari sono diventati poco accattivanti. Probabilmente questi personaggi non sono più accattivanti come prima.
Le novità in casa Rai sono quattro: il ghiotto bottino di Stefano De Martino, il ritorno di Massimo Giletti, Elisabetta Gregoraci con un rotocalco su Rai2 e un Roberto Saviano “digerito” con difficoltà.
Credo che la Rai stia cercando di bilanciare intrattenimento, informazione e impegno sociale attraverso scelte diversificate che possano rispondere alle esigenze di una platea più ampia e variegata. La presenza di questi tre personaggi, ognuno con il proprio stile e la propria area di competenza, arricchisce il panorama televisivo e offre al pubblico la possibilità di accedere a contenuti di qualità, stimolanti e diversi tra loro.
Queste scelte riflettono un desiderio di innovazione e di rinnovamento, mantenendo però un forte legame con la tradizione e con i valori fondamentali della Rai come servizio pubblico. È un equilibrio delicato, ma necessario per mantenere rilevante e attrattiva l’offerta televisiva in un mondo mediatico in continua evoluzione.
Pier Silvio Berlusconi ha rivoluzionato il cast dei talent delle tre reti Mediaset. Cambio di linea editoriale e necessità di smarcarsi dal quel “berlusconismo televisivo” che tanto faceva discutere?
Partendo dal presupposto che ogni epoca ha le sue peculiarità e il pubblico evolve con il tempo, Il “berlusconismo televisivo”, caratterizzato da un mix di intrattenimento popolare, provocazione e un certo tipo di spettacolo, ha avuto un grande impatto e ha contribuito a definire un’era della televisione italiana. Tuttavia, oggi siamo in un’era diversa, dove il telespettatore è più frammentato e le piattaforme digitali competono con i media tradizionali. Pertanto vedrei questa trasformazione come una ridefinizione e un aggiornamento continuo della proposta editoriale, mantenendo sempre un occhio attento alle nuove esigenze e preferenze del pubblico.
Il “Grande Fratello” riconfermato assieme al suo conduttore Alfonso Signorini nonostante i bassi ascolti dell’ultima edizione. Che significato ha questa scelta?
Francamente è difficile farsi un’opinione. Evidentemente ci saranno delle motivazioni oggettive, non si spiega come sia riconfermato al timone un conduttore che ha praticamente collassato negli ascolti, quando L’Isola, che messa a paragone ha fatto più o meno lo stesso tonfo, è bersagliata nemmeno fosse il dato televisivo peggiore di tutta la storia.
Molti volti famosi stanno passando a La9. Questioni economiche o necessità si sperimentare nuove realtà?
Credo sia un mix di entrambe le cose, anche se dovendomi trovare nelle medesime vesti , potrei pensare più ad una nuova realtà televisiva in espansione. Realtà e novità che per assurdo potrebbe essere la nuova frontiera e la nuova tv per il pubblico televisivo.
Rannucci di Report non si è recato a Napoli alla presentazione dei palinsesti Rai in polemica. Secondo lei ha fatto bene o forse è stato un gesto inopportuno?il giudizio sulla correttezza o sull’opportunità del gesto di Ranucci dipende molto dal contesto specifico e dalle motivazioni profonde che lo hanno spinto a prendere questa decisione. È importante ascoltare le ragioni che hanno portato a questa scelta e valutare se il messaggio che si voleva trasmettere è stato compreso e se ha raggiunto l’obiettivo desiderato. In ogni caso, la libertà di espressione e l’integrità professionale sono valori che devono essere sempre preservati, anche quando comportano decisioni difficili e controverse