Durante la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2024, in onda per l’Italia su Raidue dalle 21.00, dieci Paesi hanno ottenuto il pass per la Finalissima di sabato 11 maggio. Tra questi spiccano la Slovenia, che ripone tutte le sue speranze di vittoria nella biondissima Raiven, fisicamente un mix tra Lady Gaga e Romina Falconi, e il Lussemburgo, di ritorno in gara dopo 31 anni di assenza con un brano che vanta la produzione del nostro Dardust.
Novità della sessantottesima edizione della kermesse non sportiva più vista al mondo è che, per la prima volta, i Big Five (i cinque Paesi fondatori dell’Eurovision più la delegazione ospitante) si esibiscono dal vivo anche in Semifinale: il timbro del tedesco Isaak è cenere che si rinfocola e incendia il palco della Malmö Arena mentre i padroni di casa Marcus & Martinus confermano quanto la Svezia ci sappia fare con le canzoni eurovisive: se un giorno il settore arredamento dovesse entrare in crisi, loro saprebbero già come salvare il PIL.
L’Eurovision Song Contest piace così tanto anche al di là dei confini del Vecchio Continente che dal 2015 l’EBU (l’Unione dei Servizi Pubblici Radiotelevisivi Europei che organizza l’evento) ha ammesso a parteciparvi anche l’Australia, la quale aveva fatto pervenire richiesta ufficiale: con “One Milkali (One Blood)” il duo queer degli Electric Fields è pronto per fare da colonna sonora a un Mondiale di Calcio.
L’Irlanda, con una messinscena che richiama l’esorcismo, e l’Ucraina, che celebra le figure di Madre Teresa di Calcutta e della Vergine Maria, sono il diavolo e l’acqua santa dell’Eurovision Song Contest. Una domanda: la stampa cattolica le fa le pagelle al programma?
Mara Maionchi, “Per me è… NO!”
Per restare in metafora scolastica, rimandata a settembre Mara Maionchi: l’ex produttrice discografica non è mai stata televisivamente così inappropriata, soprattutto perchè non coglie gli “assist” del suo partner Gabriele Corsi (i cui tempi radiofonici sono invece perfetti per un format asciutto come è quello dell’Eurovision), anche a costo di “sbrodolare”, come invece Malgioglio molto furbescamente sapeva fare. Quando lo avremmo sfiorato altrimenti un mezzo incidente diplomatico con la Spagna?