Luca Perillo è nato e cresciuto a Napoli e ben presto capisce che la barberia è la sua vita.
Classe 1997, Luca ha già girato mezzo mondo, dimostrando ovunque il suo talento, ma alla fine è tornato nell’unico posto, in cui passione, competenza e cuore si fondono per lui magicamente.
Com’è nata la tua avventura?
«Quando avevo sedici anni ho iniziato a lavorare da un barbiere del mio quartiere e mi sono appassionato. Ho cominciato a tagliare testine e a fare barbe, il mio approccio è stato molto veloce. Al mattino andavo a scuola e nel pomeriggio al lavoro».
La svolta?
«Quando ho compiuto 18 anni ho capito che quell’ambiente non mi apparteneva e così, dopo aver preso qualche aggancio, con pochi soldi e molto coraggio mi sono trasferito a Londra, dove ho iniziato a lavorare in diversi negozi in centro».
Era la tua dimensione?
«No, perché ho continuato ad avere la sensazione che ci fosse qualcosa che non mi appartenesse. Era un lavoro di massa. Nello stesso momento ho iniziato a praticare alcune delle accademie tra le prestigiose al mondo e poi è uscito il fenomeno Menspire, che oggi è anche il mio brand».
Cosa è successo dopo?
«Ho fatto con loro un corso di sei mesi, ma già dopo due mesi mi è arrivata una proposta. Il brand era in espansione. Ciò che oggi è una realtà di 32 negozi, all’epoca ne aveva tre e pensando al quarto, in Scozia sono stato scelto io. Così sono partito per Aberdeen. Mi ha aiutato a crescere, ma non mi sono trovato bene nemmeno lì».
E cosa hai fatto?
«Ho preso una pausa e sono tornato a Napoli, a riflettere. Avevo perso mia nonna, ed è stato devastante. Lasciando la Scozia ero rientrato senza soldi e così, quando mi hanno chiamato ad Amsterdam sono partito di nuovo. Ho continuato, però a non trovarmi bene. Sono tornato a Napoli e sono partito per New York, dove ho lavorato a Manhattan e a Brooklyn. Dopo qualche mese mi è stato proposto di aprire un salone, ma dopo due notti insonni ho rifiutato».
Perché?
«Dopo aver perso mia nonna, non avrei sopportato se fosse successo qualcosa ai miei cari in mia assenza. Sono tornato a Napoli e sono ripartito per Miami. Nel frattempo ho aperto un post di domande su Instagram, dove ho chiesto ai follower dove dovevo aprire il prossimo negozio e Josh LaMonaca, fondatore di Menspire e oggi mio socio mi ha risposto: “Dove senti che ti appartiene”. Questo messaggio è stato la scintilla che aspettavo. Dopo tre mesi è nata la mia prima location Menspire a Napoli».
Finalmente, tutto era chiaro!
«Sì, ma dopo una mega inaugurazione a febbraio 2020 con 400 persone, un mese dopo è arrivato il Covid. Mi sono rimboccato le maniche e dopo tre mesi ho riportato il negozio alle stelle. In seguito sono diventato ambasciatore per l’Italia dell’educazione per Menspire Academy e ho iniziato a calcare palcoscenici internazionali. Come formatore, Manager per l’Italia della Menspire Academy, ho tenuto corsi e ho ospitato a Napoli studenti provenienti da tutto il mondo e sono diventato un punto di riferimento».
È Napoli la tua dimensione?
«Certo! Anzi, tre mesi fa ho aperto un altro negozio Menspire Napoli al Vomero e siamo ancora agli inizi. Punto molto in alto. La mia missione è lanciare un messaggio al mondo e motivare i ragazzi, aiutandoli a tirar fuori il meglio».