Incontrare il proprio mito e scoprire di averlo idealizzato: è quello che è accaduto all’influencer Emmanuele Tardino che in questa intervista si esprime, senza mezzi termini, anche sul caso Ferragni.
Emmanuele, raccontaci innanzitutto com’è andata la tua prima esperienza davanti alla macchina da presa.
Ho da poco finito di girare una web-serie, che è già disponibile su Youtube. E’ un progetto piccolino ma che senz’altro è servito a farmi le ossa in previsione dei prossimi progetti, di cui non vedo l’ora di poter parlare.
Il suo mito è sempre Can Yaman?
Sa che l’ho incontrato di recente ad un evento al Campidoglio. Vedermelo a pochi passi è stata una sorpresa: non abbiamo avuto modo di avere chissà quale scambio, ma ho comunque percepito una persona molto sulle sue, diffidente, distaccata. Non ha neppure concesso foto ad alcune fan che erano lì solo per lui.
Troppo convinto?
Così mi è sembrato, sì. All’evento era ospite Paolo Bonolis, che ad un certo punto ha fatto un discorso bellissimo, parecchio toccante: ebbene lui, Can Yaman, non si è mosso di un millimetro. Non un cenno, non un applauso. Questa cosa mi ha molto stranito.
Lei, però, per certa stampa continua ad essere il suo sosia italiano.
Anche di questo, devo dire, non mi è sembrato molto entusiasta (ride, ndr.) Quando alcuni giornalisti ci hanno chiesto di posare insieme per una foto, siamo stati entrambi ben attenti a mantenere le distanze.
Da pochi giorni si è concluso il Festival di Sanremo. Per chi tifava?
Ormai si sa, il mio cantante preferito è Mr. Rain. Ma apprezzo come anche quest’anno il cast abbia unito artisti giovani, Ghali e Gazzelle tra gli altri mi piacciono molto, a personalità che hanno fatto la storia della musica italiana, come Fiorella Mannoia e i Ricchi e Poveri. Contento per Angelina Mango. Meritata vittoria.
Sogna mai il palco dell’Ariston?
Chi non lo fa? Immagino quanto mi piacerebbe portare un monologo motivazionale.
Come quello della Ferragni? Allora forse non le conviene andare a Sanremo. Ha visto com’è finita?
Il caso Ferragni è clamoroso. Lei ha parlato di un errore di comunicazione. Ma, visti gli ultimi sviluppi, è molto difficile crederle. Per come la vedo io è tutto chirurgicamente fatto di proposito per speculare e arricchire il proprio cachet. Che questo sia una lezione anche per tutti gli altri influencer: meno ostentazione, più contenuto. Forse dobbiamo tornare indietro e ricordarci qual è il primo fine di certe piattaforme: intrattenere.
Emmanuele sei bellissimo, ti seguo ovunque, sono un tuo fan da molto tempo