Dopo le prove di tutti i big di lunedì – aperte a tutti i giornalisti, vissute in platea tra sorrisi ed emozioni, vecchie e nuove conoscenze, luci, gelati, livelli e maestranze instancabili – oggi altra unica occasione per alcune esibizioni.
Quindi vi racconto con metodo ciò che ho visto tra le 14.40 e le 17.30, vissuto con gratitudine in anteprima, in questo pomeriggio di incastri nella scatola magica di Sanremo. Pochi, non tutti. Tutti uniti nell’abbraccio universale della musica.
Un rosso palco per accogliere tre voci. Inquadratura perfetta per la voce di Filippo Timi. Ho imparato (un po’ di più) l’amore. Che da me tornerà. Fugge Diodato, chitarra e voce con Jack Savoretti. Intensi, indescrivibili, godetevi “Amore che vieni, amore che vai”. Alla fine, vorresti solo dire venite con me a casa.
Nell’attesa sul palco Angelina muove passi di danza. Accarezza l’asta.. “ma tu che ne sai dei sogni”? Li vive ad occhi chiusi ma teneteli bene aperti, lasciate scorrano lacrime dorate nella “stessa luna a metà”. Il quartetto perfetto per condurci a domani. L’oro nel cielo giusto.
Santi Francesi, Skin sorride e si affida al direttore di palco Pippo Balistreri (al suo 41/mo Sanremo) per la traduzione delle prime indicazioni. Inizia Alessandro e vorresti che indossassero già i vestiti di stasera per essere parte integrante di uno dei momenti indimenticabili della storia festivaliera. ‘Grazie e ciao’ in italiano per i tecnici, tra un one two e un altro in ear-monitor. Sguardi e intesa che accarezzano l’anima.
‘Vai Rose’, parola di Gianna. Madley come da programma, ma solo il prevedibile, troppo ordinario per due meravigliose creature. Amo la vita. Momento indifeso. Carne e fiato sotto la pioggia, goccia a goccia, come oggi in città. Voliamo tra i fulmini solo quanto basta.
Italiano e spagnolo, Sangiovanni e Aitana. Apriranno loro la serata ma senza ali. Mas fuerte si alterna a hola, ciao, come stai alle prime file. Abbassiamo il volume e l’aspettativa. Pippo, sempre lui, multilingue, con sorriso assiste a cambio scarpe e riprove. Gracias, boccata d’aria e avanti il prossimo.
Annalisa. Appunto. Sweet dream(s). Appassionata, capace, talentuosa. Vorresti girare il mondo con lei e la Raprresentante di Lista e ripartire. Vero duetto, keep your head up. Ballate, sognate.
Dammi la matita, fammi disegnare sulla maglietta bianca odierna di Geolier l’antidoto e il veleno di questi scambi palco. Servirebbe più di un ‘brivido pur col sole’. Guè fa foto, poi primo amore con Luchè, quindi ‘sesso (paterno) ad alta quota’ con Gigi nazionale. Domani non proverò nulla, anzi sì, sognerò di vederti Emanuele Palumbo (stanco ma sincero) in alta classifica.
Tutti tifano per Angela Brambati. Le istruzioni palco di rito non serviranno in teatro e neanche al pubblico che a migliaia di km si alzerà ancora prima dell’annuncio Ama-Cucca a batter le mani e a voler continuare a dire ‘que nos importa, serà por que te amo (ve, Ricchi e Poveri con Paola e Chiara).
Fiore che non ha fine. Connessione che inizia, tra crescita e maturità. Clara e Spagna commuovono (chi non è legato ai Disney?). Suggestioni e intese che insegnano ad accettare sconfitte, sfide, cambiamento. Buona vita a questa vecchia nuova versione, parola di Giusy Trimboli, vera leonessa. Vita che rinasce, come sempre a Sanremo.
Finto attacco internazionale, vero Salentino cantato, ballato in dieci, condiviso. Amoroso e Boomdabash in questo giorno di pioggia ti riportano in discoteche e villaggi all’aperto. Portateci con voi, senza stress. Regina a suo agio. Succede che scatta la domanda. Suono di sorrisi, nuovi obiettivi e leggerezza. Giuro, quando si parte per altri lidi?
U(h) Power, ah no. Il vero marchio di fabbrica sono Irama e Cocciante. Ci siete voi nelle nostre vite e non esiste ragione. Cuore. Applausi, applausi, applausi. Anche qui, non solo con Mina, è questione di feeling.