Con l’espressione sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome), spesso indicata semplicemente come apnea notturna, si fa riferimento a una condizione patologica che si caratterizza per la presenza di interruzioni temporanee della respirazione quando un soggetto sta dormendo.
Queste pause nella respirazione possono essere provocate da un’ostruzione parziale o totale della rinofaringe e/o dell’orofaringe. Qualora l’ostruzione sia parziale si ha ipopnea, se invece essa è totale si ha apnea. Nel primo caso il flusso respiratorio è ridotto, mentre nel secondo caso è assente.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, spesso indicata popolarmente con la locuzione “apnea notturna”, è una condizione che non deve essere sottovalutata dal momento che può avere conseguenze importanti per la salute e per la qualità della vita.
Tale disturbo è spesso trattato ricorrendo alla ventilazione meccanica con maschera nasale CPAP, una metodica con la quale si insuffla aria nel naso allo scopo di mantenere libere le prime vie aeree e quindi evitando gli episodi di ipopnea o apnea.
2. Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno: cosa la provoca?
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è un disturbo respiratorio del sonno che può interessare adulti e bambini ed è statisticamente più comune nei soggetti affetti da obesità.
La diagnosi di apnea notturna viene di solito posta se si registrano pause della respirazione durante il sonno, se le interruzioni sono più di cinque nell’arco di un’ora e se esse hanno una durata superiore ai 10 secondi.
Varie sono le condizioni che possono provocare o comunque favorire l’insorgenza di questo disturbo; oltre alla già citata obesità si ricordano deviazione del setto nasale, tonsille o adenoidi ipertrofiche, mandibola piccola, abuso di alcol, assunzione di sedativi ecc.
Le apnee ostruttive nel sonno comportano rischi maggiori di ipertensione arteriosa, problemi cardiaci come fibrillazione atriale e attacchi di cuore, ictus, riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue ecc.
3. Apnee ostruttive nel sonno: sintomatologia notturna e diurna
La sintomatologia notturna (per esempio il russamento e le pause nella respirazione) è di solito rilevata da coloro che dormono o comunque convivono con il paziente.
Dal momento che le apnee notturne disturbano il normale riposo, si registrano anche segni e sintomi diurni quali sonnolenza, affaticamento, cefalea mattutina, difficoltà a concentrarsi nel lavoro o nello studio, irritabilità.
La sonnolenza diurna determina uno scadimento della qualità della vita e può essere oltremodo pericolosa nel caso di coloro che guidano automezzi o devono gestire macchinari.
La presenza dei vari sintomi e segni sopra riportati può indurre il medico a sospettare la presenza di apnee ostruttive nel sonno e la conferma diagnostica può arrivare dall’esecuzione di un esame diagnostico strumentale non invasivo noto come polisonnografia.
4. Il trattamento
Esistono varie possibilità di trattamento delle apnee ostruttive nel sonno. Una delle più comuni è il ricorso alla terapia CPAP. Essa viene effettuata con macchinari che effettuano la ventilazione assistita. Si tratta di dispositivi per il supporto della respirazione costituiti da un corpo centrale che contiene un ventilatore che viene collegato tramite un tubo flessibile a una maschera CPAP (Continuous Positive Airway Pressure, Pressione Positiva Continua delle vie aeree). Nel dispositivo è presente anche un umidificatore.
I dispositivi CPAP non vengono utilizzati soltanto per il trattamento delle apnee notturne, ma anche per aiutare la respirazione in pazienti che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva e di patologie neurologiche che provocano difficoltà respiratorie come per esempio la sclerosi multipla e la SLA.