Questa è la storia di una ragazza innamorata dell’arte, affascinata dalla pittura e conquistata dalla fotografia, desiderosa di esprimere se stessa attraverso una posa o una pennellata, ammaliata dall’idea di suscitare emozioni in chi guarda il suo corpo o i suoi scatti. Nat è una ragazza che nella vita ha viaggiato in giro per il mondo, ha studiato per entrare nell’ambito turistico ed è riuscita a vivere organizzando eventi qua e là per gli Stati del Continente e d’Oltre Oceano. Occhi azzurri “che parlano”, un corpo che cattura lo sguardo e un naturale piacere ottenuto dal sentirsi guardata e desiderata dal popolo maschile. Nessun esibizionismo, solo la possibilità di raccontarsi attraverso una nuova forma d’arte. Ma Nat non è solo una delle fotomodelle che provano a ritagliarsi uno spazio in questo mondo sotto i riflettori. Nella vita di tutti i giorni è una ragazza che si sveglia presto, lavora in ufficio, trova nello sport e nella pittura i modi per ricaricare le batterie. Quando può tuttavia, posare diventa una passione a cui non si può resistere. Una straordinaria avventura iniziata per caso, proprio come nelle storie più belle. “Frequentavo un corso di pittura, una sera mancava la modella che ci facesse da musa ispiratrice. Niente paura: ho svestito i panni della pittrice e ho interpretato il ruolo di modella di posa. Nuda, senza nessun vestito indosso. Mi sono sentita bene con me stessa e con gli altri, appena ho potuto l’ho voluto rifare”. Da quel momento, Nat per duecento, trecento o forse più volte si è ritrovata a ricoprire quel ruolo. “Mi regala libertà, curiosità e un briciolo di eccitazione. Provo piacere mentale quando gli uomini mi scrutano, mi desiderano”. Un briciolo di malizia senza troppi eccessi. Nat non ama l’esibizionismo forzato. Nella vita di tutti i giorni è ragazza da dolcevita e jeans, in ufficio un abito al ginocchio. È sul set che si trasforma. Una seconda vita rigorosamente sua che vuole portare avanti.
Riavvolgiamo il nastro: origini toscane ma cittadina del mondo, da qualche mese a Milano…
Eccomi, sono io! Sto completando un master in Business Administration dopo essermi laureata in Scienze del Turismo, lavoro a due passi dal Duomo e appena posso mi dedico alla fotografia, una passione scoperta per caso che non posso abbandonare. Sul set, come nel quotidiano, mi piace quando le persone mi guardano per estrarre le mie emozioni. So di non essere perfetta come chi sfila in passerella, ma penso di trasmettere empatia in tutto ciò che faccio, anche con una semplice posa. Con me le persone si aprono, e questo feeling mentale apre al desiderio.
Sei nata pittrice, ti stai trasformando anche in fotomodella.
Resta pur sempre un divertimento e un secondo lavoro, questo penso sia il segreto per interpretarlo al meglio e dare ogni volta il meglio di me stessa. Tante persone hanno dipinto guardando il mio corpo nudo, altre hanno scolpito, di recente sempre di più lo fotografano. A me questo piace e gratifica, posso esprimere le mie emozioni, i miei impulsi. Certo, la pittura ha un raggio d’interpretazione più vario, ma nella fotografia posso sbizzarrirmi. E tutto questo è straordinario.
Essere fotografata ti stuzzica.
Sì, è fonte di piacere: provo eccitazione, libertà, curiosità, è una parentesi tutta mia nello stress quotidiano. Mi eccita sapere di essere al centro dei pensieri di qualcuno. La fotografia mi trasmette un appagamento naturale, immortala un attimo che altrimenti svanirebbe per sempre.
Tu sei anche pittrice…
Proprio così! Dipingo forme astratte, quadri floreali, corpi femminili. Traggo spunto dalla mia ispirazione per ritrovare carica mentale. Allo stesso modo, ogni nuovo incontro e ogni nuovo set mi attrae. La fotografia vorrei fosse la mia compagna di vita, è stupendo sapere che ogni fotografo mi rappresenterà in un modo diverso, mi vedrà con occhi diversi.
Insomma, è un mondo che ti piace.
Sì, perché pur restando passione, mi lascia felice. La differenza però penso la faccia il mio mood mentale: la professionalità non manca mai, ma quando sono nella giornata giusta… penso di riuscire a esprimere ogni emozione sul set. La pittura è più una forma di riflessione su me stessa che analizzo e sviluppo in autonomia, la fotografia è la possibilità di condividere la mia persona con gli altri. Di mezzo non c’è solo un corpo nudo, ma emozioni da intercettare.
Una strada che vuoi continuare a percorrere.
Proprio così: non so la vita dove mi porterà, cosa mi ritroverò a fare, quale sarà il mio percorso professionale e artistico. Ma sento la necessità di esprimere me stessa in ogni forma possibile. La pittura e la fotografia mi regalano questa possibilità, ed ecco perché le custodisco gelosamente.
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