“I tuoi insegnamenti saranno per noi guida e riferimento”: è la frase riportata sulla targa posta all’ingresso dell’aula magna a lui intitolata con la quale il consiglio di amministrazione e i dipendenti dell’Apsp “S. Antonio Abate” di Trino hanno voluto onorare la memoria di Paolo Filippi, il direttore amministrativo dell’ente prematuramente ed improvvisamente scomparso lo scorso 4 aprile.
Lo scoprimento della targa e l’intitolazione dell’aula magna sono stati i momenti salienti di una cerimonia svoltasi nella mattinata di sabato 24 luglio alla presenza della famiglia di Filippi, del consiglio di amministrazione dell’ente, dei colleghi, degli amici, del sindaco Daniele Pane e del consigliere provinciale Vincenzo Demarte.
Toccanti i ricordi del presidente Maurizio Chiocchetti, del sindaco Daniele Pane, che ha letto anche un messaggio del sindaco di Casale e vicepresidente della Provincia di Alessandria Federico Riboldi, e soprattutto della moglie Emanuela Scala, che hanno voluto ricordare in particolare l’umanità, il senso di dedizione al lavoro e alla politica, l’attenzione riservata agli ospiti della struttura in modo particolare durante la pandemia, l’amore per la sua famiglia.
“Paolo – ha dichiarato la moglie, attorniata dalle figlie Ilaria e Martina – era una mente raffinata, riusciva a vedere oltre, metteva cuore e testa. Si è trovato spesso di fronte a scelte difficili, ma non arretrava mai, se non per prendere la rincorsa. Riusciva a risolvere tutti i problemi, sdrammatizzava ed era ironico. Hai fatto tante cose buone e porteremo avanti i tuoi progetti: questo momento è per te”.
Il presidente Chiocchetti ha ricordato che “ci sentivamo ogni sera e a qualsiasi ora per parlare dei problemi della struttura, che puntualmente risolveva. Ha dedicato anima e cuore al nostro ente ed è stato in prima linea nella lotta al Covid”.
“Filippi – ha affermato commosso il sindaco Pane – era un uomo d’altri tempi, una persona ricca di principi sani e sempre coerente nelle sue scelte anche quelle, a volte impopolari. Ha retto le redini dell’ente in momenti difficilissimi come quelli del Covid senza indietreggiare di un centimetro, con fermezza, capacità e umiltà uniche”.
Nel suo messaggio il sindaco Riboldi ha sostenuto che Filippi è stato “l’ultimo della razza estinta dei politici monferrini influenti, ma a noi manca come amico. Ho visto tanti politici nella vita fermarsi a dialogare con le persone più semplici, o con i giovani come ero io allora, per obbligo o per consuetudine. Paolo invece quando esternava progetti, idee, anche semplici battute lo faceva con sincerità. Non aveva bisogno di fare altro”.
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