L’on. Riccardo Molinari (Lega) annuncia interrogazione a risposta urgente sul fallimento della newco Cerutti di Casale, mercoledì alla Camera: “Al Ministro Orlando chiediamo l’attivazione immediata della Cassa Covid: 130 persone rischiano di rimanere senza ammortizzatori e senza futuro”
“Siamo certi che il Ministro del Lavoro valuterà tutte le strade possibili da percorrere per evitare che i 130 dipendenti della newco Gruppo Cerutti S.r.l. dichiarata fallita, rimangano senza ammortizzatori sociali, e senza futuro. In un momento già tragico per il nostro Paese, e per il Piemonte, occorre che il Governo intervenga per dare uno spiraglio di futuro a loro, come ai 170 esuberi dichiarati lo scorso anno: supporto economico immediato, e verifica di possibili soluzioni per rilanciare un marchio storico dell’economia casalese e vercellese”.
Così Riccardo Molinari, Capogruppo della Lega alla Camera, annuncia i contenuti dell’interrogazione a risposta urgente a sua prima firma che sarà rivolta mercoledì in aula al Ministro Orlando durante il question time, portando a Roma la voce, le istanze e la disperazione di chi, in questi mesi drammatici, non si è mai arreso, e continua a lottare.
“Dopo il fallimento dichiarato dal Tribunale di Vercelli – sottolinea l’on. Molinari – le tutele per i lavoratori della newco nata dal fallimento di OMC (Officine Meccaniche Cerutti di Casale) e CPE (Cerutti Packaging Equipment di Vercelli) sono in scadenza, e serve quindi un provvedimento urgentissimo da parte del Governo. Le sorti dei dipendenti della newco sono quanto mai incerte, essendo confluiti nel fallimento dove già sono coinvolti gli altri lavoratori in esubero: per questi ultimi gli ammortizzatori sociali scadranno nel corrente mese di marzo, e avranno diritto ad una buona uscita finale. Occorre dunque garantire ai lavoratori della newco l’applicazione immediata della cassa Covid. Inoltre è necessario che il Governo, di concerto con Regione Piemonte e rappresentanze sindacali e territoriali, cerchi soluzioni ‘di prospettiva’, per fare in modo che un marchio storico come Cerutti, che proprio nel 2020 ha compiuto cento anni di gloriosa attività, possa in qualche modo ripartire, e garantire occupazione e reddito a 300 lavoratori con competenze e capacità che non possono e non devono andare disperse”.