La Guardia di finanza di Asti in sinergia e collaborazione con l’INPS ha
approfondito numerose posizioni a rischio per quanto concerne l’erogazione del Reddito di Cittadinanza. Dopo lunghe indagini sono stati denunciati 15 soggetti responsabili a vario titolo di aver percepito indebitamente un contributo complessivo pari a oltre € 114.000 euro; impedendo, inoltre, l’ulteriore riscossione di oltre € 45.000 irregolarmente richiesti.
La casistica delle violazioni accertate dalle Fiamme Gialle è quanto mai varia ed eterogenea. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di scoprire numerose tipologie di omissioni o irregolarità nelle dichiarazioni presentate a sostegno della domanda per l’ottenimento del “reddito
di cittadinanza”.
Alcuni dei beneficiari avevano “dimenticato” di dichiarare le vincite e la presenza di somme significative sui propri conti di gioco on-line tali da superare le soglie richieste dalla norma per ottenere i benefici per tutto il proprio nucleo familiare.
In alcuni casi è stato scoperto che i richiedenti omettevano di possedere immobili di valore oppure redditi provenienti da varie attività, anche imprenditoriali. In due casi una consistente eredità, che aveva cambiato in modo significativo il patrimonio familiare, è stata ignorata per restare nei limiti di legge.
Un nucleo familiare aveva simulato il proprio completo scioglimento dichiarando di vivere singolarmente in prevalente assenza di reddito, mentre in realtà continuavano a condividere lo stesso domicilio.
Le irregolarità più recenti sono quelle relative a soggetti che dichiarano di risiedere in Italia da oltre 10 anni quando in realtà risultano immigrati da poco e addirittura, in un’occasione, un cittadino italiano risulta iscritto all’AIRE (Anagrafe Italiani residenti all’estero).
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