All’anagrafe è Cristina Poletto, nata una trentina di anni fa a Pordenone, ma nel mondo dello spettacolo, dei social e delle fiere la conoscono tutti come PixyTina, o più semplicemente Tina. Ha studiato Lingue al liceo, e poi Scienze della comunicazione all’università, ma da anni la sua vita è fra il mondo della fotografia, della moda, del ballo e delle performance acrobatica. Bellissima e sensuale, anche Playboy Italia l’ha inserita fra le bellissime del nostro Paese. Ma l’aspetto estetico non è tutto. Leggere per credere…
Com’è iniziata la tua vita sotto i riflettori?
E’ iniziato tutto a 16 anni, quando mi sono decisa di voler intraprendere una carriera come modella, per una questione di rivincita personale, credendo che questo mi avrebbe fatta sentire meglio con me stessa e soprattutto con gli altri. Per molto tempo in realtà ha fatto solo peggio per il mio già fragile ego dell’epoca. Ma col tempo mi ha aiutata a crescere, a formarmi un carattere, a pormi degli obiettivi e a concentrare tutte le mie forze per raggiungerli. Sono partita da una piccola provincia come Pordenone, per poi alzare il livello nella mia amata città di Bologna, e finalmente sono riuscita ad espandermi lavorativamente in tutta Italia. Avrei desiderato riuscire ad avere più possibilità all’estero, ma questo lavoro mi ha dato comunque moltissime soddisfazioni. Mi ha insegnato ad essere forte e indipendente, ad avere costanza e a non mollare.
E, cammin facendo, ti sei tolta delle bellissime soddisfazioni…
Le prime esperienze quando si decide di intraprendere un percorso nella moda o nello spettacolo sono obbligatoriamente davanti ad una macchina fotografica. Bisogna farsi subito un book fotografico, e successivamente un portfolio sempre aggiornato con i lavori più recenti, da mostrare ai possibili clienti ai vari casting a cui si partecipa. Maturando ho imparato ad apprezzare soprattutto il lato poetico della fotografia. Le emozioni che è in grado di trasmettere una foto artistica. Quell’istante perfetto nel suo insieme e per sempre immortalato. La possibilità per me di interpretare personalità sempre diverse, a seconda delle varie situazioni messe in scena. E così la fotografia per me è diventata soprattutto una passione, oltre ad una mera esigenza o ad un semplice lavoro.
Un lavoro che ti ha portata… al top!
Non posso non parlare del servizio fotografico per Playboy Italia. Devo dire che mi ha dato una bella dose di autostima il fatto di essere stata scelta, tra le tantissime ragazze che hanno partecipato ai casting, per posare per la rivista che più di qualunque altra identifica le sex-symbol del momento. E oltretutto devo ammettere di aver sempre avuto una particolare “simpatia” per il mondo di Playboy, fin da adolescente. Un’ulteriore soddisfazione è arrivata quando, poco tempo fa, mi hanno comunicato che le mie foto sarebbero anche state inserite in un edizione speciale cartacea della rivista.
Cos’è per te la fotografia?
La fotografia mi ha dato non solo autostima e sicurezza in me stessa, ma soprattutto tante emozioni e quella sensazione di eccitazione che solo un set mi fa provare. E questo è il motivo principale per cui continua tutt’ora, dopo anni, ad appassionarmi e darmi ogni volta una carica indescrivibile.
Non solo fotografie nella tua carriera, ma tanto spettacolo…
Lo spettacolo è sicuramente il mondo che per primo mi ha affasciata ed ammaliata, fino a spingermi ad intraprendere questa strada. Fin da bambina sognavo da grande di fare l’attrice o la ballerina. Durante tutta l’adolescenza ho sempre frequentato corsi di teatro, danza e ballo di ogni genere. Finita l’università ho iniziato la mia carriera a tempo pieno, e il ballo, soprattutto in discoteca, e le esibizioni di danza acrobatica (tra cui anche pole-dance, cerchio aereo, ecc.) durante eventi di ogni tipo, sono stati gli ambiti che mi hanno dato più soddisfazioni fin da subito, ed ancora oggi sono i settori in cui lavoro di più.
Fino ad approdare al grande schermo.
Proprio così, anche il cinema mi ha donato diverse soddisfazioni. Ho partecipato ad alcune produzioni, soprattutto come comparsa, di film (Ameriqua, La strada Dritta) e serie TV italiane (La Certosa di Parma, L’ispettore Coliandro), oltre ad alcuni spot pubblicitari (Poltrone&Sofà). Per me stare su un set cinematografico è un emozione ancor più grande che posare per uno shooting fotografico, e mi auguro in futuro di avere maggiori possibilità in questo ambiente.
Che rapporto hai con i social?
Direi che il mio rapporto coi social è pessimo, considerato anche il lavoro che svolgo che richiederebbe un impegno sicuramente maggiore in merito. Uso i social solo come vetrina lavorativa. Al momento utilizzo soprattutto Instagram (@pixy.tina) per pubblicizzare i miei lavori come fotomodella e performer. Ho un profilo FaceBook (pixy.tina) che ormai uso esclusivamente per raccattare le foto dei vari eventi in cui lavoro. Ho provato ad aprire un profilo anche su TikTok (pixy.tina), ma devo ammettere con scarsissimo impegno da parte mia finora… Di recente ho anche aperto un canale su Twitch (PixyTina) a dir la verità, dato che ultimamente ho avuto molto tempo libero in casa per riprendere una mia segreta passione un po’ da nerd: i videogiochi.
Cosa traspare di te attraverso i tuoi social?
Un’immagine poliedrica. Dato che in questo lavoro lo scopo è principalmente quello di rappresentare ogni volta un ruolo differente, di conseguenza anche la mia figura si fa polivalente. È chiaro che ogni bravo lavoratore dello spettacolo sa che è importante mettere la propria “firma” nel ruolo che si sta interpretando, in modo da differenziarsi dagli altri e rendersi riconoscibile tra tanti, perchè questo è il segreto per avere successo in questo ambiente, e non solo. E la peculiarità del mio personaggio è sicuramente un sex appeal prorompente, non lo nego. Quindi di base vengo chiamata per interpretare ruoli in cui è richiesta un’allure da femme fatale, o un’aria da Lolita, o simili, e questa di conseguenza è l’immagine che traspare maggiormente anche dai miei social.
Eppure, non è tutto rose e fiori…
Il rovescio della medaglia è che questo mi porta ad avere a che fare, soprattutto sui social, con gente che dà per scontato che una ragazza che mostra apertamente, e senza vergogna o timore, la propria sensualità, sia lì apposta per compiacerli personalmente, e che non abbia nessun problema nel farlo. E forti di queste convinzioni, credono pertanto di avere il diritto di esprimersi in modo decisamente volgare, fuori luogo, inopportuno e non richiesto. E’ come se la protezione di uno schermo divisorio li facesse sentire autorizzati a comportarsi come bestie senza senno, dimenticandosi di avere a che fare con altri esseri umani con capacità decisionali, e sentimenti ed emozioni. Ecco, questo mi infastidisce.
Che ragazza sei nel quotidiano?
Molto diversa da quello che si immaginano le persone. Credo che la gente fantastichi spesso sulla vita glamour dei lavoratori della moda e dello spettacolo, e probabilmente a certi livelli molto alti è davvero così. Sempre perfetti, sempre in viaggio in posti stupendi… In realtà io nel mio privato sono molto basic, probabilmente per compensare la frenetica vita lavorativa, che richiede in effetti di essere sempre impeccabili e che ci fa correre come trottole impazzite, con ritmi inimmaginabili. Ovviamente essere esibizionista fa parte del mio carattere, altrimenti non potrei fare questo lavoro, ma nel mio privato ricerco molto più spesso la privacy della solitudine di quello che potreste credere. Amo stare sola con me stessa, rilassarmi, pensare, leggere libri e guardare film impegnativi. Odio vestirmi e ancor più truccarmi al di fuori del lavoro, fosse per me girerei sempre nuda. Inoltre prendere il sole in costume da bagno è un problema per il mio lavoro perchè i segni dell’abbronzatura sono off-limits per le modelle. Ed uscire con gli amici in discoteca non è più così divertente dopo anni passati a lavorarci tutti i week-end. Ovviamente quelle poche volte che mi capita di fare vita sociale fuori dal contesto lavorativo, cerco di presentarmi sempre al meglio, perchè diciamolo: l’aspettativa è alta quando sanno tutti che fai la modella. E poi non sai mai chi puoi incontrare là fuori; magari un nuovo contatto per un futuro lavoro. Perchè in questo settore non esiste uno stacco netto tra orario lavorativo e vita privata, essendo il lavoro strettamente collegato alla propria immagine.
Cosa ti aspetti dal futuro?
A causa di questa pandemia che ha sconvolto i piani e le vite di tutti, non ho la minima idea di cosa mi riservi il futuro. Al momento sono in stand-by, come la stramaggioranza dei miei colleghi, purtroppo. Io ho avuto l’enorme fortuna di lavorare molto durante l’estate 2020, a differenza di molti miei colleghi, ed ammortizzare così l’impatto brutale che la pandemia aveva avuto nei mesi primaverili. Ma con l’arrivo della seconda ondata siamo ritornati al punto in cui eravamo in primavera. Ed è triste constatare che il nostro settore è stato di fatto uno dei più colpiti dagli effetti negativi della pandemia, e allo stesso tempo uno dei meno tutelati. Sto provando ad ottimizzare questi giorni vuoti, riprendendo in mano gli studi universitari e preparandomi all’eventualità di dover ricominciare da zero in un nuovo settore. Ed ora finalmente non vedo più questa situazione solo come una terribile disgrazia che ha infranto i miei sogni e annientato i miei sacrifici, ma come l’inizio di una nuova avventura. E sono di nuovo carichissima!