La sua è una storia a stelle e strisce. Fotomodella, cantante, ma all’occasione sempre pronta a rimboccarsi le maniche. Martina Colombo, 33 anni dalla Provincia di Varese, è una di quelle ragazze che conquistano al primo sguardo. Lo sanno bene i clienti del bar nel quale lavora, lo sa bene soprattutto chi la incrocia per strada o la trova sui social. Un racconto tutto da leggere che unisce fotografia, musica, viaggi, amore per gli animali e… sorprese a breve termine.
Come nasce il tuo rapporto con la fotografia?
Il primo contatto con la fotografia ebbe luogo nel 2008 quando, per noia e insoddisfazione personale, creai un profilo MySpace dove caricai alcuni autoscatti. Fui contattata da un fotografo che scattò delle foto meravigliose e che mi aiutò molto a sentirmi a mio agio di fronte alla macchina fotografica e ad esprimermi senza imbarazzo. Come molte modelle alle prime armi senza un marketing o un manager alle spalle, la gavetta fu dura e a volte deludente. Dopo alcune esperienze con, a volte, tra le mani immagini che non sarebbero mai potute essere utilizzate per proporsi ad un manager o ad un’agenzia, ho cominciato a limitare la disponibilità e a collaborare solo per pochi progetti di qualità.
Finchè, 8 anni fa, la tua vita cambia…
Quando, nel 2012, mi trasferii a New York cominciai a costruire un discreto curriculum tra alcune passerelle minori della grande mela e per un breve periodo la fotografia fu accantonata. Essendo la musica la mia primaria musa ispiratrice, con la fotografia ho sempre avuto un legame diverso, quasi di amore-odio. Mi piace essere scrutata dall’obiettivo della camera quando mi sento forte e viva dentro, ma a volte sento un profondo disagio e imbarazzo quando mi sento molto fragile. Tutto questo turbinio emotivo mi ha introdotto al fascino del lavoro che il fotografo svolge dietro la fotocamera.
Gli States hanno avuto notevole influenza sulla tua personalità…
Posso senz’altro dire che l’esperienza in America è stata una grande insegnante di vita. E’ difficile sentirsi a proprio agio in una società così brutale, come quella della grande città, da forestiera. Sono stata derisa ed emarginata, ma allo stesso tempo ho avuto la fortuna di conoscere anche persone che, per lo meno, mi accettassero senza disprezzare il mio accento, le mie origini o le barriere culturali e linguistiche che ci dividevano. La mia recente carriera vede solamente una collaborazione fotografica che, molto probabilmente, accompagnerà le immagini principali del disco in uscita.
Eppure, hai iniziato a farne di strada…
Tuttavia, non posso considerare né la musica né la fotografia una carriera. Non ho mai avuto la fortuna di riuscire ad avere i mezzi per finanziare la carriera o il tempo da dedicare a questo tipo di percorso in maniera omogenea e continua nel tempo. Nonostante ciò ho la fortuna di avere l’opportunità di cambiare e migliorare la mia esistenza molto più di tante altre persone meno avvantaggiate di me. Il mio amore per la musica e il canto ha origine da sempre si può dire. La musica è tutto per me; è inebriante, avvolgente, magica e terapeutica.
Senza parlare di carriera, il tuo curriculum si è arricchito di notevoli esperienze…
Ricordo con molto piacere le comparsate per la mini serie della Crodino con Victoria Cabello, le passerelle per alcuni dei più grandi stilisti underground di New York, le comparsate in video musicali e le performances live durante le serate di open mic nei clubs di New York. Detto questo, mi piacerebbe recitare in un film, penso di essere espressiva e di avere capacità di immedesimazione in diversi personaggi. Al tempo stesso, il mondo dello spettacolo lo giudico abbastanza scarno di contenuti e plastico. E’ sempre più difficile trovare non solo film, ma anche programmi o serie televisive di qualità. Guardo molta poco televisione, la reputo noiosa e superficiale. Preferisco essere io ad andare alla ricerca di documentari, vecchi e nuovi film o serie tv che mi piacciono e appassionano.
La fotografia invece mantiene fascino inalterato.
La fotografia mi ha dato più consapevolezza di me stessa durante il mio percorso di maturazione personale mentre, in età più giovane, mi abbagliava maggiormente il lato della possibilità di carriera. Ho perso molto peso durante i primi anni per poter calzare una taglia 40 e, a volte, durante i servizi di nudo mi sentivo spogliata della dignità tanto erano poco professionali i fotografi. Ad oggi, le mie idee mi spingono a ricercare fotografi con i quali metterle in essere. Sono molto più selettiva ultimamente.
Che rapporto hai con i social?
Piuttosto freddo, nel senso che nella vita di tutti i giorni sono abbastanza anti-social. Con questo non voglio dire schiva alla comunicazione, ma di modi riservati e abbastanza tirchia nel dare ad altri il titolo e la fiducia di amico. Non mi reputo assolutamente una influencer anzi, credo nella diversità di espressione e di essere. Utilizzo Instagram per la sua semplicità e rapidità visiva, Facebook per connettermi con amici, colleghi, professionisti e soprattutto per condividere posts meno centrati su di una sola fotografia. LinkedIn per le ricerche di lavoro e collaborazioni e.
Eppure, la musica… cambierà questo approccio!
A breve mi renderò molto più visibile per la promozione e l’uscita del mio primo singolo “I wish you knew”. Invito tutti coloro interessati a conoscere il brano a visitare il mio Instagram account @martinacolombo88
Che immagine vuoi veicolare attraverso i social?
L’immagine che voglio veicolare è quella di un semplice essere umano alla continua riscoperta del proprio io. Non sento la fame di likes e l’ossessione della celebrità. Ero molto più insicura di me stessa quando ero più giovane, e questo mi ha portato ad essere più esibizionista sia nella vita reale che sulle piattaforme digitali. Internet può essere una grande vittoria da una parte, e una dolorosa sconfitta dall’altra. Siamo noi come società a definirne il fato. Non voglio dire che non ci sia nulla di buono o positivo online, sto semplicemente dicendo che, purtroppo, ciò che le persone definiscono commerciabile è sempre più volto verso la sessualità, la violenza, l’ignoranza.
Che ragazza sei nel quotidiano?
Con l’età ho imparato a vestirmi più adeguatamente alla situazione e ad essere meno smaniosa di attenzioni. Mi piace sentirmi a mio agio sia in capi casual che in abiti succinti e pantaloni attillati; la comodità è tutto ciò che conta. La scarpa con il tacco è stata ormai quasi bandita dal guardaroba. La riservo per poche, rare occasioni. Non amo nemmeno indossare molto trucco: un piccolo tocco di fondotinta e poco mascara sono il mio look di sempre. Mi piace mostrare la mia natura semplice sia esteriore che interiore. Penso che a differenziarmi dalle altre ragazze sia il non conformarmi allo standard di donna che molte cercano di seguire. Gli uomini bisogna saperli far ridere, sentire a proprio agio e capire, e una donna deve essere e sentirsi bella per ciò che è.
Cosa desideri dal futuro?
Spero che il disco in uscita possa essere apprezzato e ascoltato. Nei prossimi dieci anni spero di essere laureata in psicologia e di avere una casa tutta mia da condividere con i miei amici a quattro zampe e mio marito. Vorrei solo vedermi contenta e serena.
CREDITS FOTOGRAFICI
Ph. Luigi Di Loro
Ph. Brandon Charlton
Ph. Martina Colombo
CONTATTI SOCIAL
@martinacolombo88