“Siamo al 17 novembre, e le Camere non hanno ancora ricevuto la legge di bilancio, di cui ci giungono solo alcuni rumors, peraltro poco rassicuranti. Data la drammaticità del momento, sarebbe lecito attendersi dal Governo Conte un atteggiamento più partecipativo: non si può chiedere all’opposizione senso di responsabilità, e metterla sistematicamente di fronte al fatto compiuto. Questo è uno schiaffo al Parlamento”.
L’On. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega, non nasconde la sua preoccupazione: “Dai territori e dal mondo produttivo arrivano richieste chiare, che non solo noi, ma tutti i Presidenti di Regione, anche di centro sinistra, stanno evidenziando. Penso in particolare all’emergenza economica in cui si trovano le categorie produttive, che necessitano di aiuti concreti e immediati, e non di parole. Eppure sembra di capire che le priorità del Governo e della maggioranza saranno altre: 10 miliardi di euro per gli aumenti dei contratti dei dipendenti pubblici, 2.800 nuove assunzioni nella PA al sud, sgravi per gli investimenti solo per le aziende nelle regioni del meridione d’Italia, il rifinanziamento del reddito di cittadinanza. A noi però sembra che altre in questo momento siano le priorità dettate dai giorni drammatici che stiamo vivendo: stanziare soltanto 500 milioni per le politiche attive del lavoro è assolutamente insufficiente. Dove sono le risorse per sostenere le imprese costrette alla chiusura forzata, dove il taglio delle tasse? Le cronache giornalistiche di questi giorni parlano, a ragione, di una legge di bilancio fatta di ‘aiutini’ e di ‘mancette’, e questo sarebbe semplicemente irresponsabile”.
Il Capogruppo della Lega alla Camera evidenzia anche un rischio evidente, sul piano politico: “In piena emergenza sanitaria ed economica, anteporre alla discussione sulla Legge di Bilancio le modifiche dei decreti Salvini sulla sicurezza è una provocazione inaccettabile, della quale i cittadini italiani devono essere adeguatamente informati. La Lega ha un forte senso della drammaticità del momento, ed è disponibile al dialogo, se costruttivo e finalizzato ad affrontare e arginare l’emergenza sanitaria ed economica. Ma ad oggi non sembra questo l’orientamento del Governo Conte”.