Roma, 2 novembre – Lavorare in sicurezza, in questa fase di piena emergenza sanitaria. Impresa a prima vista ardua – con aziende e dipendenti costretti a rivedere schemi, logistica e orari, per via della diffusione di un virus che non si è ancora riusciti a debellare e che molto spesso ha causato blocchi alla produzione – ma non impossibile. Un valido aiuto, per il mantenimento della corretta distanza sociale sul luogo di lavoro, è Dist-i, il braccialetto high-tech cheagisce come uno scudo protettivo invisibile, riducendo il rischio di contagio e tutelando quindi imprese e lavoratori dal rischio di focolai aziendali.
Il braccialetto. Mix di plastica e silicone, di colore nero, Dist-i vibra, suona e si illumina solo se necessario, per garantire la sicurezza di chi lo indossa. Ideato da un pool di ingegneri italiani esperti di elettronica di precisione, è davvero facile da usare – plug & play (no app, smartphone, device o software) – ed è estremamente preciso grazie alla tecnologia Bluetooth5.1. Rispetta in pieno la privacy di tutti, ma può trasformarsi in un alleato fondamentale in caso di necessità: consente di ricostruire la catena di contatti in caso di contagio, ma senza tracciare la posizione GPS (maggiori info su dist-i.com).
La mission. L’obiettivo del progetto è molto chiaro: garantire il corretto distanziamento e ricostruire la catena di contatti, per contribuire a ridurre il rischio di contagio da Covid-19, rispondendo in maniera flessibile alle esigenze di aziende e lavoratori (è in grado di percepire un altro utente fino a 5 metri, sia indoor che outdoor); migliorare la consapevolezza dei lavoratori sulle procedure di sicurezza e tutelare la continuità operativa dell’azienda riducendo il rischio di stop a causa dei troppi contagi.
La start-up. “Dist-i è uno smart band semplicissimo da usare che in maniera scientifica calcola la distanza tra le persone che lo indossano avvisandole ogni qual volta si stiano avvicinando eccessivamente, il tutto senza bisogno di altri device, infrastruttura e nel pieno rispetto della privacy”, spiega Paolo Ingrassia, esperto di marketing e comunicazione, membro dei Giovani imprenditori di Confindustria, tra i fondatori della start-up italiana produttrice del dispositivo tecnologico.
“Si tratta di uno strumento di alert attivo, che consente a chi lo indossa di decidere come meglio comportarsi, in maniera autonoma e sicura, in ogni situazione dove è presente il rischio assembramento e, di conseguenza, una maggiore possibilità di contagio, rappresentando così un ulteriore strumento per aziende e dipendenti a tutela della continuità operativa e della prevenzione di focolai sul luogo di lavoro”, aggiunge.
“Abbiamo voluto implementare la semplicità anche nelle modalità di acquisto: in modo del tutto innovativo per il settore B2B, è possibile a imprenditori e professionisti acquistare Dist-i sul nostro sito (dist-i.com). Inoltre, non avendo bisogno di installazione sul posto, siamo in grado di inviarlo al cliente in piena sicurezza, configurandolo da remoto”, conclude Ingrassia.
ENRICO SANTAMARIA aka SANTY