E’ scattato alle prime luci dell’alba il blitz della Squadra Mobile della Polizia
di Stato e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di
Finanza di Asti nell’ambito di una massiccia operazione anti usura
coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti che vede impiegato un
nutrito dispiegamento di uomini e mezzi, unità cinofile, cani anti valuta e
anti esplosivo, con esecuzione di arresti, misure interdittive e sequestri
preventivi finalizzati alla confisca di mobili e immobili, su ordine del GIP del Tribunale di Asti.
Aggiornamento. Sono stati eseguito sei arresti e due misure interdittive. Sequestrati mobili e immobili, finalizzato alla confisca per un valore pari a 269.000 euro, tra cui conti bancari e orologi Rolex.
Sono ancora in corso numerose perquisizioni in tutta la provincia, tra cui
aziende, un centro sportivo e abitazioni.
Le indagini. Al termine di complesse e articolate indagini, che hanno preso le mosse, a partire dal 2018, da alcuni gravi episodi delittuosi avvenuti in Asti in danno di commercianti e cittadini usurati, gli uomini del Vice Questore Aggiunto Loris Petrillo e del Ten. Col. Andrea Mancini, hanno disarticolato un vasto giro di usura ed estorsioni facente capo dieci persone indagate tra cui esponenti di spicco della criminalità astigiana collegati ad associazioni malavitose.
Si è scoperto un vero e proprio sistema bancario parallelo che si è arricchito sfruttando anche questa situazione di difficoltà economica. Gli approfondimenti di una serie di segnalazioni di operazioni sospette sul conto degli indagati relative a copiosi e vorticosi flussi finanziari conducevano a focalizzare l’attenzione su anomale movimentazioni di fondi caratterizzate da un assiduo ricorso ad operazioni per contante, anche di rilevante importo, talvolta incompatibili con i redditi dichiarati, sottese a non meglio precisate transazioni finanziarie e a sospetti negozi afferenti a fittizie operazioni immobiliari rivelatisi funzionali alle fattispecie delittuose.
Successive indagini permettevano di ampliare il contesto criminale, mettendo a fuoco singole condotte criminose, e di individuare, dieci indagati, soggetti astigiani, albanesi e di etnia “sinti”, dediti, a vario titolo, a spietate condotte estorsive e usurarie, perpetrate nell’astigiano.
Venivano chiesti interessi pari al doppio del capitale dato a prestito. Sulle
somme date in prestito, gli usurati erano costretti, sotto minaccia, a fornire
garanzie estorte attraverso vendite di immobili e automezzi o emissione di
assegni bancari.
1) LO PORTO EMANUELE, 60enne pregiudicato, astigiano;
2) CESTARI ANTONIETTA, 56enne pregiudicata, astigiana;
3) LO PORTO RICCARDO, 27enne pregiudicato, astigiano;
4) NIKOLLI KRESHNIK, 44enne pregiudicato, albanese;
5) OLIVIERI EMANUEL, 35enne pregiudicato, astigiano;
6) VINOTTI ROSA, 53enne pregiudicata, astigiana;
nonché sottoposti a misure coercitive:
7) V. E., 40enne pregiudicato, albanese (obbligo di dimora);
8) V. E., 33enne pregiudicato, albanese (presentazione alla p.g.).
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