La fotografia le piace a tal punto da non potervi più rinunciare. È il modo che ha – uno dei tanti ad essere sinceri – per raccontarsi, per esprimere emozioni, per far arrivare messaggi agli occhi di chi guarda. “Mi piacerebbe che pensassero… caspita, che carattere ha questa ragazza” racconta Arianna Di Sabantonio, una splendida mamma col “vizio” di posare davanti all’obbiettivo. Così, non potendosi affidare a professionisti del settore, ci ha pensato da lei. Autoscatti belli, innovativi e sensuali che hanno conquistato il popolo dei social che la segue un po’ dappertutto. Ma anche un’occasione per dimostrare che si può essere affascinanti fra le mura di casa, alla faccia di luci, make-up e pose ricercate. Insomma, per Arianna essere belli è fattore di dna. La classe non è acqua, nemmeno in periodo di quarantena… E, non appena la vita tornerà alla normalità, c’è da scommetterci che questa donna così poliedrica non mancherà di sorprenderci con qualche nuova avventura che la porti magari su un palco o davanti ad una telecamera. Insomma, bisognerà continuare a seguirla per scoprire il suo cammino…
Da dove nasce l’idea di scattare fra le mura di casa? In realtà l’idea nasce un po’ per caso, un po’ per gioco. Sono in casa da più di un mese ormai,senza alcun tipo di rapporto umano, se non mediatico o telematico. E la noia non ha tardato a sopraggiungere, soprattutto per una come me, abituata a destreggiarsi tra mille lavori e rientrare in casa non prima delle 18.
E quindi una mattina ti sei svegliata e hai pensato: “oggi organizzo uno shooting in autoscatto”? Assolutamente no. Sono stati dei fotografi con cui sono in contatto a lanciare l’idea. A quanto pare alcuni di loro avevano intentato un esperimento fotografico, ovvero scattare foto alla modella tramite videochiamata. Mi hanno proposto di farlo e io ho accettato la sfida.
Come hai trovato il tempo di scattare? Purtroppo la mia principale attività (l’insegnamento) è stata rallentata di parecchio. Questo mi ha concesso molto più tempo libero, anche se continuo a lavorare sodo per portare a termine l’anno scolastico, senza mai trascurare nessun dettaglio sulla didattica.
E come ti sei organizzata con il set? Inizialmente abbiamo proceduto per tentativi. Poi, una volta individuata la luce (naturale) giusta abbiamo iniziato a ipotizzare un set. In casa ci sono infiniti spunti per un ottimo shooting. Innanzitutto si può giocare con sedie, tavoli, mobili, specchi, armadi… Poi, se si ha a disposizione una parete bianca – o comunque neutra o monocolore – si è già un passo avanti. Quella ed una buona illuminazione possono generare scatti davvero meravigliosi, in poche e semplici mosse.
Per quanto riguarda gli outfit e il make up, come hai provveduto? Bé ero a casa! Avevo tutto il mio armadio a disposizione e potevo cambiarmi in tutta comodità. Per il make up non ho eseguito nulla di diverso dal solito. E i capelli, quelli li ho lasciati naturali. Hanno conferito agli scatti un’aria di accurata trascuratezza, effetto assolutamente voluto e ben riuscito.
Come sei passata poi all’autoscatto? Il passaggio effettivamente è stato molto breve. La differenza tra scattare in videocall con un fotografo o fare foto in autoscatto è minima. In entrambe le situazioni il 99% del lavoro l’ho eseguito io, solo che nel primo caso potevo lavorare supportata da professionisti del settore.
Com’è posare in autoscatto? Posare in autoscatto è un’esperienza unica. Riesci a esprimere te stessa come difficilmente faresti in un’occasione diversa. Sei solo tu, la camera e il tuo occhio. Non c’entra nulla la percezione che il fotografo ha di te, e il risultato è solo come tu ti vedi, e nessun altro!
Quali sono state quindi le difficoltà maggiori e quali, invece, i punti di forza? Per quanto riguarda le difficoltà direi trovare la giusta angolazione, rispettare i criteri di posa, scegliere la luce migliore… Non è facile improvvisarsi fotografi! Si tratta di un lavoro difficilissimo e mai nella vita potrei affermare di avvicinarmi anche lontanamente alla loro professionalità. Il punto di forza è sicuramente che in autoscatto puoi vederti live, e scegliere in maniera estemporanea di aggiustare la piega del vestito, centrare meglio l’inquadratura, calibrare bene la posa e prediligere un sorriso a un’espressione seria. Inoltre, direi che un valore aggiunto è il poter scattare senza qualcuno lì a guardarti. Questo libera i freni inibitori e fa scatenare in una maniera nuova, mai testata.
Cos’ha l’autoscatto in più e in meno rispetto alla tradizionalità delle foto con professionisti? Devo dire che, tutto sommato, sono contenta dei risultati. In moltissimi hanno apprezzato di più i miei autoscatti rispetto ad alcuni servizi professionali che ho fatto. Però ovviamente la qualità risolutiva delle foto è scarsa. Si tratta sempre di scatti effettuati con smartphone, che non lasciano poi molto margine di cambiamento luce e tinta. Il post produzione idem. Ci ho pensato da sola utilizzando app di editor photo scaricate su cellulare, e anche qui il risultato finale peccava di diverse imprecisioni. Per fortuna si tratta di dettagli che solo un occhio esperto riesce a carpire.
Tu, la quarantena e la femminilità: come si resta sensuali anche stando in casa? Difficile dare una risposta oggettiva. Posso pero dire che la sensualità è una dote innata. Non la si può acquisire. Però, in compenso, si può scoprire e valorizzare. sono convinta che sia una prerogativa latente in ogni essere umano, uomo o donna che sia.
Tu ad esempio come stai in casa? Vestirmi e truccarmi…. Direi zero proprio! A me piace essere naturale, acqua e sapone. Anche prima della quarantena postavo spesso scatti di me senza make up o appena sveglia, non aggiungendo alcun tipo di filtro o modifica alla foto. Diciamo che ho fatto pace con la mia immagine, e in casa preferisco la comodità. Perciò, via libera a tute e code da cavallo che, a mio avviso, se nella cornice giusta, possono rendere sexy e desiderabili comunque!
Quanto è importante sentirsi belle con se stesse, anche in periodi come l’attuale? Quello è importante sempre. Dobbiamo amarci per ciò che siamo. Io sto in pace con me stessa e la mia immagine. Certo, vorrei migliorarla… sarei ipocrita a negarlo. Ma non sono nemmeno nella condizione di detestare tutto. Un consiglio: individuate i vostri punti di forza che per me sono i capelli e valorizzate quelli… vedrete che sarete al top!
Tu sei mamma e fotomodella. Come si concilia il tutto? Domanda trabocchetto? Partiamo dal precisare che secondo me sono due ruoli complementari. Ma forse è più la mamma ad aver bisogno del lato da fotomodella, se non altro per sentirsi gratificata dal punto di vista fisico e lavorativo pure. Ovviamente i due ruoli non possono sempre collimare. E questo in particolar modo sul set. In quella circostanza devo dimenticare di essere mamma. E non perché la cosa non mi renda orgogliosa e fiera, ma proprio perché mi sentirei in colpa nello stare lì a sottrarre tempo a mia figlia.
Ti piacerebbe una figlia fotomodella? Mi piacerebbe una figlia felice, questa è l’unica cosa che conta. Se fare la fotomodella la rende felice, ben venga. L’importante è che sappia mettersi in gioco senza demolire la sua integrità e ridicolizzare la sua già preziosa intelligenza. Io la sosterrò in qualsiasi caso. Anche se, devo ammetterlo, lei mi sembra più incline a stare dall’altro lato dell’obiettivo. Ha solo 4 anni e già da uno scatta meravigliose foto in maniera del tutto autonoma con una piccola macchina fotografica rosa!
CREDITS FOTOGRAFICI
Ph. Michele Simone
Ph. Emanuela Fersini
Ph. Mario Vivaldi
Ph. Arianna di Sabantonio – Autoscatto
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